La Nostra Storia

L'attività artigianale, di riparazione, noleggio e posteggio iniziò nel 1937 ad opera di Francesco Plebe ( venuto da Ercolano) in via delle Bandiere.
Per far conoscere la sua abilità Plebe costruì una bicicletta a sette posti in parallelo strutturata su due ruote denominata "Bilancia" , creò anche una "Bilancia a 3 posti " e vari tandem che venivano usati per il noleggio.
In quel periodo la bicicletta svolgeva la funzione che oggi è dell' auto, per cui l'invenzione di Plebe era utile e innovativa e divenne "un' attrattiva " per i futuri clienti.Durante la guerra venne bombardato il magazzino dove erano depositate le biciclette utilizzate per il noleggio e in gran parte vennero distrutte o rubate ad eccezione della famosa "Bilancia a 7 posti" (tuttora presente in negozio).
Nel 1946, dopo la fine della guerra, l'attività artigianale riprese e addirittura si ampliò.
Nel palazzo adiacente alla bottega ( era una scuola ), distrutto dai bombardamenti, Plebe pensò di ricavare un parcheggio per biciclette.
Con i propri mezzi si mise a ripulire il suolo dalla macerie e con del legname e dei celofan ( avuti dagli americani) si costruì delle tettoie.
Le contromarche da dare ai clienti per il posteggio dei mezzi vennero ricavate dai parafanghi di alluminio delle biciclette dai quali venivano estratti dei dischetti rotondi su cui si imprimeva Il marchio del negozio e un numero.
A quei tempi tutto era apprezzato e concesso : le iniziative, l'intraprendenza, l'estro erano ben accetti pur di riavviare il mondo del lavoro ; era il periodo del motto : " l'arte di arrangiarsi".
Dopo alcuni anni il terreno dell'ex scuola venne venduto ed il parcheggio si spostò di fronte al negozio per tutta la lunghezza della strada al ridosso del palazzo del Fascio e del cinema Edison.
L'orario lavorativo per il parcheggio dei mezzi era dalle ore 6 del mattino alle ore 2 della notte, la bottega rimaneva chiusa soltanto il giorno di Natale.
Diversa era l'estrazione sociale delle persone che vi passavano. La mattina arrivavano a ritirare o posteggiare i mezzi gli operai che montavano in servizio, gli studenti del liceo Classico e gli impiegati ; l'orario notturno era invece per i "signori" che si recavano al teatro Goldoni.
Durante l' intera giornata lavorativa transitavano nel negozio dalle 500 alle 800 biciclette , per tale ragione il personale della ditta Plebe era molto numeroso.
Alla fine degli anni quaranta si affacciavano sul mercato i mosquito (motori da applicare sulle biciclette).
Poche persone potevano permetterselo visto l'elevato costo, così Plebe decise di acquistarne alcuni per montarli sulle biciclette date a noleggio e iniziò il noleggio dei motorini con le conseguenti riparazioni.
Fu un ottimo affare , ci furono molte prenotazioni e il mosquito divenne il divertimento della domenica; anche la flotta americana usufruì di questo servizio.
Quando le navi americane erano in porto tutti i mezzi a noleggio erano fuori fu quindi necessario aggiungere nuovi mezzi come: Isomoto, Rumi, Lambrette, Vespe ecc.
Verso la fine degli anni 50 la bicicletta incominciò ad andare in forte declino, ma la riparazione di motorini e moto salvò il mercato.
Tra il 1958 e il 1960 la gente non spendeva e rimaneva in attesa di periodi economicamente più floridi ; eravamo alle porte del boom economico.
Questo Plebe l'aveva previsto tanto che nel 1958 pensò di indirizzare l'attività verso Il noleggio per il turismo nei periodi estivi e nelle zone balneari; a tale scopo costruì un tandem particolare a 2 posti , denominato "cavalletta" con la ruota anteriore eccentrica, delle biciclette che si guidano da dietro con una ruota anteriore piccola ed una posteriore grande (denominate " scorpione" ) ed altre simili ma con il manubrio altissimo (denominate " giraffa ") , il Bob a 3 e 4 posti strutturati in maniera simile alla Bilancia a 7 posti ma con una ruota anteriore piccola e posteriore grande.
Molte di queste invenzioni vennero brevettate come il volante e lo sterzo del ciclocalesse e l'ancoraggio posteriore dei manubri dei tandem.
Tutti i mezzi erano verniciati "a zebra " : a vernice fresca si passava a mano il fumo di una candela accesa che si imprimeva sulla vernice creando un effetto zebrato che differenziava ogni mezzo dall'altro.
Plebe costruì così una cinquantina di mezzi e nel 1960 decise di aprire un noleggio a Marina di Cecina.
Il turismo rispose positivamente a questa iniziativa, fu un grande successo, oltre a italiani anche francesi, tedeschi, inglesi, scandinavi ecc. chiedevano le biciclette di Plebe.
La costruzione dei mezzi proseguì e nel 1962 Plebe aprì un'altro noleggio a San Vincenzo.
Prima di spedire le biciclette al noleggio, fu fatta una sfilata in città fino alla rotonda di Ardenza ; tale evento fu immortalato in un filmato tutt'oggi visibile https://www.facebook.com/plebesrl/videos/597515543670224/.
Nel 1964 fu aperto un altro noleggio a Follonica.
Nel 1965 Plebe voleva aprire un velodromo dentro la pineta della rotonda di Ardenza a Livorno ma il comune bocciò il progetto che fu spostato ed accolto da Tirrenia.
Questo parco per le biciclette venne chiamato "Velodromo Plebe" , successivamente fu rinominato "Ciclilandia" , centro di educazione stradale per le scuole e parco tematico gestito da Ciro Plebe.
Alla fine degli anni sessanta il mercato della bicicletta era in declino , i vari noleggi uno dopo l'altro vennero chiusi a causa della forte concorrenza; rimase solamente il velodromo Plebe e naturalmente il negozio di via delle Bandiere.Nel 1970 il negozio di via delle Bandiere passò nelle mani del figlio Gianfranco che si organizzò con la vendita di biciclette e ciclomotori.
Inizialmente l'attività non diede buoni risultati visto che la concorrenza era forte. Nel 1974 ci fu la famosa crisi energetica che impose ai cittadini la domenica senza auto per cui: " tutti in bicicletta ".
Ciò indubbiamente favorì l'attività di Plebe che vide un enorme richiesta di biciclette, talmente numerosa che Plebe impiegò addirittura dei mesi per soddisfare le richieste dei clienti, visto che il numero delle biciclette e dei pezzi di ricambio era scarso.
Dopo questa "boccata d'aria" per il ciclo la parabola discendente non si fermò anche se, grazie ai successi delle biciclette pieghevoli e delle biciclette da cross per ragazzi, Plebe riuscì a rimanere sul mercato.
Nella seconda metà degli anni 80 ci fu il boom della BMX che rimpiazzò le bici da cross.
Alla fine degli anni 80 arrivò la Mountain bike che rivoluzionò le biciclette.
Plebe si avvicinò subito a questo nuovo modo di interpretare la bici e si specializzò in questo settore; fu così che nel 1989 fondò uno dei primi Club in Toscana di ciclo amatori per mountain-bike: Il "Team bike Plebe" e organizzò gare e raduni sia a livello agonistico che a livello familiare.
Questi momenti furono anche immortalati con delle riprese video.
Dalla scissione di alcuni componenti del nostro club nacquero nuove società sportive.
Questo modo di concepire la bicicletta a contatto con la natura rivalutò fortemente il settore ed il negozio Plebe divenne in breve tempo un punto di ritrovo per i giovani ed i meno giovani.
Il Club vantava tra le sue fila più di 70 iscritti nel settore agonistico e oltre 100 partecipanti ai raduni per famiglie.
Il negozio Plebe si trasformò e divenne quasi un emporio dove era possibile acquistare, oltre alle biciclette nelle quali il negozio si era altamente specializzato, anche vestiti, scarpe, occhiali, ed altri accessori per il ciclismo.
Alla metà degli anni 90 Plebe eliminò la vendita e le riparazioni dei ciclomotori per dedicarsi interamente al settore ciclistico.
Nel 1999 il negozio Plebe venne completamente ristrutturato.
L'inizio del secondo millennio vide il declino della mountainbike ed il team Plebe venne sciolto.
Per ovviare a questa nuova crisi Gianfranco Plebe, credendociinveste sulle biciclette elettriche e si specializza in questo settore.
Fu un successo, nel 2001, grazie anche agli incentivi statali e comunali la ditta riesce a vendere nel corso dell'anno una settantina di biciclette ma il boom delle vendite fu alla fine del 2003 nel dicembre del 2003 la ditta Plebe riesce a consegnare oltre 250 biciclette.
Nel 2005 entra in pianta stabile nella ditta Leandro Plebe, figlio di Gianfranco, neo laureato in economia aziendale.
La ditta Plebe cerca di modernizzarsi e viene studiato un negozio più fruibile e “leggibile” per la clientela.
Nel maggio del 2005 il negozio si amplia affittando i locali adiacenti (ex sala corse dei cavalli); si inaugura cosi uno shoowroom ampio e funzionale.
Nel 2013 si ripete la crisi economica come nel 1958/1960 con un calo delle vendite intorno al 25%.
Nonostante la crisi la ditta Plebe non demorde e punta sui servizi al cliente, sull'assistenza all'acquisto e al post vendita e sulla professionalità.
Nel 2017 il negozio Plebe compie 80 anni e per l'occasione viene inaugurata una nuova vetrina espositiva adiacente al negozio (al numero civico 18) che prende il posto dello showroom.
Oggi Il negozio cerca di stare al passo con i tempi per soddisfare la esigenza del cliente del 3° millennio.

... la storia continua , già tre generazioni sono passate dal negozio Plebe ed altre ne passeranno ...









































































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